L’umanità consuma il 54% di tutta l’acqua dolce accessibile (presente quindi nei fiumi, nei laghi e nella falde acquifere), destinata per il 70% all’agricoltura, il 22% ai processi industriali e l’8% a usi civici. L’80% della superficie agricola mondiale non dispone di un impianto di irrigazione e i cambiamenti climatici in atto rischiano di veder diminuire del 50% la produzione agricola di questi terreni già entro il 2020.
Per ogni abitante del nostro pianeta occorrono in media dai 2 ai 4 litri d’acqua per dissetarsi e dai 2.000 ai 4.000 litri per nutrirsi (consumati indirettamente tramite il cibo). Entro il 2050 il consumo d’acqua dolce è previsto in aumento del 50% nei paesi in via di sviluppo e del 18% in quelli già sviluppati.
Il 70% dei rifiuti industriali (e la quasi totalità degli scarichi fognari urbani) dei paesi in via di sviluppo vengono liberamente scaricati nella acque di fiumi e laghi.
Entro il 2025 1,8 miliardi di persone vivranno in regioni dove l’acqua sarà scarsa o assente, mentre i 2/3 dell’intera popolazione mondiale subirà dei disagi a causa della sempre minor disponibilità d’acqua dolce.
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